Mix di verdure invernali = somma vincente!

Zucca + Cavolfiore + Finocchio = Mix di principi attivi antiossidanti e antinfiammatori.

La ZUCCA . È composta per un 90% di acqua quindi oltre ad essere particolarmente digeribile ha un ottimo potere saziante, indicata quindi per chi sta seguendo un’alimentazione ipocalorica. Buono l’apporto di fibra, di sali minerali e vitamine, ricca di betacarotene , precursore della vit. A  ma anche di magnesio, fosforo, ferro e potassio, quest’ultimo indispensabile per mantenere il corretto equilibrio idrico dell’organismo.

Il CAVOLFIORE sazia anch’esso apportando pochissime calorie ed è ricco di potassio, vit.A e vit.C.  Inoltre grazie all’alto contenuto di sostanze antiossidanti contrasta l’azione degenerativa dei radicali liberi. Inoltre contrasta l’ipertensione grazie alla presenza di alcuni aminoacidi, come l’acido glutammico. È stato dimostrato che questo aminoacido contribuisce notevolmente ad abbassare la pressione sanguigna.

Il FINOCCHIO . Oltre alle caratteristiche che lo accomuna alla zucca e al cavolfiore (ottimo contenuto di potassio e di vit A) il finocchio ha proprietà depurative, in particolare a carico del fegato e del sangue ed è un alleato dell’apparata gastroenterico. Ha infatti la capacità di evitare la formazione di gas intestinali e contiene anetolo, una sostanza in grado di agire sul dolore addominale causato dal gonfiore.

Ecco come ho preparato questo contorno:

  • Ho tagliato a fette sottili la zucca, il cavolfiore e il finocchio.
  • Adagiati in un tegame antiaderente con un pizzico di sale, pepe e un filo d’olio extravergine di oliva.
  • Ho messo in forno a 180° C per 15 minuti a tegame coperto.
  • Ho continuato la cottura per altri 10/15 minuti senza copertura, per asciugare bene le verdure mantenendole croccanti.

L’abbinamento di sapori è ottimo, il dolce della zucca si sposa perfettamente col sapore che tende all’anice del finocchio e quello deciso del cavolfiore.

Buon appetito!

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Come mangi quando sei in compagnia?

Spesso mi sento raccontare: “Sono brava durante tutta la settimana nel seguire la dieta poi puntualmente il sabato e la domenica rovino tutto perché esco con gli amici e non riesco a controllarmi”. Quindi possiamo anche dire che pur essendo un film già visto le uscite con gli amici del fine settimana continuano a compromettere il lavoro che si sta portando avanti perché vengono ripetuti inevitabilmente gli stessi errori. Durante la settimana le regole rigide che ci vengono imposte non destano alcuna difficoltà ma nel fine settimana sembra quasi che venga tutto dimenticato. Forse sono esse stesse regole rigide a creare il desiderio incontrollato di sgarrare.

Imparare dall’esperienza

E’ importante esplorare l’esperienza e destrutturarla per capire come intervenire per cambiarla. Analizziamo cosa succede nelle ore prima di uscire, durante il pranzo o la cena in compagnia e dopo aver mangiato.

  • Mentre ti prepari per uscire o mentre aspetti che gli ospiti arrivino a casa tua ti capiterà di pensare a cosa dovresti mangiare per non compromettere la tua dieta o a quali cibi buoni potrai gustare in quel ristorante senza preoccuparti troppo. Se vuoi proprio sabotarti immagini già che andrà male e che mangerai troppo (e sanz’altro succederà).
  • Durante il pasto spesso non pensi a quello che stai mangiando perché preso dalle chiacchiere e dalla compagnia continui a mangiare finchè non hai finito tutto quello che hai nel piatto e magari ordini anche il dolce influenzata dalla tua amica che non può farne a meno.
  • E poi c’è il dopo pasto, quello dove ti lamenti perchè hai mangiato troppo, ti senti appesantito, hai addirittura bisogno di prendere un digestivo e rinnovi l’intenzione di non ripetere più gli stessi errori. Anche questa volta ti giudichi ma ti giustifichi anche dando la colpa alla compagnia e a quel bisogno che avevi di “rilassarti” almeno una volta alla settimana

Uomo che ha mangiato troppo

Lavorare sulla consapevolezza

Come agire? Lavora sulla consapevolezza di come ti prepari al pasto, fisicamente e mentalmente, cosa fai mentre stai mangiando e come interpreti l’esperienza dopo il pasto.

  • Prima del pasto in compagnia, se da una parte può essere utile mangiare qualcosa per non arrivare affamati, è altrettanto importante predisporsi con serenità e non giudizio al pasto stesso, pensando che sarà un’ottima occasione per mangiare cose che ti piacciono tanto e che riuscirai a non esagerare perché forte sugli obiettivi che vuoi raggiungere.
  • Durante il pasto mangia ciò che desideri ma rimani connesso col tuo stomaco. Evita di ordinare tutto il pasto fin dall’inizio, puoi scegliere mezze porzioni da dividere con qualcuno e soprattutto rispetta il tuo corpo fermandoti quando non ce ne sta più. Inoltre non dimenticare che stai condividendo il pasto con amici e che oltre al cibo potrai vivere a pieno il piacere della compagnia minimizzando l’importanza del cibo fine a se stesso.
  • Vuoi che il dopo pasto sia piacevole? Vuoi avere un buon ricordo di come hai mangiato bene senza appesantirti, di quanto hai goduto della compagnia senza esagerare col cibo? Fai tesoro dell’esperienza emozionale di quando hai esagerato (fatti un nodo nel fazzoletto) e di quanto il disagio, la delusione e la frustrazione ti abbiano lasciato insoddisfatto.

 

Acquisire la consapevolezza emozionale e mentale correlata alle tue scelte alimentari è un lavoro che richiede tempo e un impegno costante. E’ un percorso quotidiano in cui lavori sull’ascolto del corpo, sulle tue emozioni e sui tuoi bisogni, un lavoro che col tempo cambierà il modo in cui scegli di mangiare quando sei in compagnia.

Mangiare in compagnia con consapevolezza

 

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Meglio l’uovo oggi o la gallina domani?

Quante volte ti sarà capitato di mangiare qualcosa particolarmente buono e gustoso e guarda caso “non da dieta” dicendoti: “Adesso lo mangio, ci penserò poi domani…”. In quel momento hai indubbiamente preferito soddisfare il bisogno di provare un piacere immediato attraverso il cibo, dimenticandoti i buoni propositi che fai quando vuoi perdere peso. E perché se il tuo stomaco ti dice che non ha bisogno di nient’altro e la tua mente razionale ti dice che non dovresti continuare a mangiare non riesci a fermarti davanti al tuo cibo preferito? Perché sotto certi aspetti siamo rimasti gli stessi uomini di qualche migliaio di anni fa quando vivevamo in ambienti ostili, con estrema scarsità di cibo, con continue privazioni, abituati a non aver nulla e a faticare terribilmente per trovare il necessario per sopravvivere.

In queste condizioni l’essere umano ha sempre scelto il piacere immediato attraverso il cibo come mezzo di sopravvivenza, non fosse altro perché del domani non aveva alcuna certezza.

Nell’arco dei secoli l’ambiente è completamente cambiato ma i nostri istinti comportamentali sono rimasti invariati. Oggi siamo circondati da ogni ben di Dio, cibi in abbondanza e di ottima qualità che non richiedono alcuna fatica per finire nelle nostre dispense. Possiamo abbuffarci rimanendo comodamente sul divano davanti alla tv scegliendo quindi il piacere immediato rispetto un atteggiamento più lungimirante verso un sano stile di vita.

Cosa possiamo fare? Possiamo mantenere questo comportamento giustificandoci attraverso questa teoria della “discordanza evolutiva”? Certamente NO. Ecco cosa fare:

  • Rallenta la tua azione, frena l’istinto. Tutto ciò che è dettato dall’istinto e dall’abitudine avviene in modo veloce (pensi di mangiare i biscotti e ne hai già 3 in bocca e 3 in mano). Se rallenti dai il tempo alla mente razionale di valutare se quello che stai facendo è giusto o sbagliato ed eventualmente di riprendere il controllo.
  • Chiediti che vantaggi otterrai rinunciando al piacere immediato. Alcuni vantaggi: sentire che il nostro corpo è stato riempito al punto giusto, così come avere la situazione sotto controllo e percepire quindi un forte senso di autoefficacia. Mi spiego meglio: smetto di mangiare quando sono sazio per non avere gli incubi notturni per eccesso di cibo, inoltre sono soddisfatto perché sto facendo qualcosa di buono per me, sono in linea col mio progetto di avere una vita sana.
  • Rifletti su cosa sei disposto a sacrificare oggi per essere più soddisfatto domani. Troviamo dei compromessi che ci permettano di godere del piacere del cibo senza eccedere e di investire in modo saggio sul nostro futuro, proteggendo la nostra salute.

A questo punto ci possiamo domandare: “Meglio l’uovo oggi o la gallina domani”? che potremmo tradurre “Meglio il piacere immediato del cibo o il piacere di piacersi domani”?

felicità

 

 

 

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