Torta alla ricotta e limone

 

 

Ho preparato questa torta con pochi ingredienti di buona qualità è il risultato è un dolce dalla consistenza del flan e dal profumo dei limoni di Sicilia, ottimo servito freddo.

La caratteristica principale è che non contiene farina quindi adatta a chi è intollerante al glutine, oltre a contenere, come unici grassi, quelli presenti nelle uova e nella ricotta.

Altrettanto interessante è il bassissimo apporto calorico, attorno alle 220 Cal per 100 gr. grazie alla presenza di ricotta di siero, quella preparata senza l’aggiunta di latte o panna, che fornisce non più di 130 Cal per 100 gr.

Ingredienti:

Ricotta di siero 300 gr

Zucchero 100 gr

3 uova

Fecola di patate o maizena 25 gr

Succo e scorza di un limone non trattato

Zucchero a velo q.b. per decorare

Procedimento

Ho grattugiato la scorza del limone e l’ho spremuto.

Con un frullatore elettrico ho montato i tuorli delle 3 uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e gonfio.

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Ho aggiunto la ricotta, la fecola, la scorza e il succo del limone e ho continuato a mescolare.

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Ho montato sempre col frullino elettrico gli albumi a neve e li ho uniti delicatamente al composto di tuorli, ricotta e limone.

Ho versato il composto in un tegame foderato di carta forno e ho cotto a 180° C per 30/35 minuti nel forno ventilato.

albumi montaticomposto nel tegame

 

 

 

 

 

 

Lasciata raffreddare almeno per 2 ore (meglio se in frigorifero), cosparsa di zucchero a velo e finalmente gustata in tutta la sua freschezza e leggerezza.

fetta di torta

La fetta che ho tagliato e fotografato è di 50 gr. fornisce quindi poco più di 100 Cal. per intenderci come 3 fette biscottate, con la differenza che le calorie sono fornite prevalentemente dalle proteine della ricotta e delle uova, adatta quindi per una colazione leggera.

Informazioni sulla ricotta

La ricotta non è un formaggio ma un latticino dato che viene ottenuta dal siero, la parte liquida del latte che si separa dal caglio quando viene appunto prodotto un formaggio. Per la produzione della ricotta si usa quindi un prodotto di scarto che ha comunque caratteristiche nutrizionali molto interessanti:

  • Basso contenuto di grassi, 8 gr ogni 100 gr di ricotta (solo per la ricotta di siero)
  • Buon apporto proteico, tra gli 11 e i 12 gr per 100 gr.
  • Abbondanti quantità di Sali minerali come Calcio, Selenio, Fosforo e Vitamine (A, B2 e B12)
  • Adatta agli intolleranti al lattosio.

Normalmente in commercio si trova ricotta addizionata con latte intero o panna, ingredienti che la rendono più saporita ma anche più ricca in grassi che possono variare arrivando fino al 20 %.

Consiglio quindi di controllare l’etichetta della ricotta confezionata o di acquistare quella di siero nel banco dei prodotti freschi, anch’essa buonissima e … veramente dietetica!

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Sono arrivati gli asparagi

Tra gli ortaggi primaverili più attesi ci sono gli asparagi, che si possono infatti gustare freschi solo per un periodo limitato dell’anno. La parte che noi mangiamo è il germoglio che sbuca dalla terra esclusivamente tra aprile e i primi di giugno.

Indicati per tutti coloro che desiderano mangiare verdure di stagione ricche di sostanze nutritive e a basso contenuto calorico, gli asparagi apportano 24 Cal ogni 100 g poiché sono costituiti per il 92% di acqua.

Oltre ad essere ricchi di fibre, sali minerali, vitamina C, acido folico e a favorire la diuresi, sono soprattutto buoni. I più conosciuti e amati sono gli asparagi verdi tra cui l’asparago di Altedo IGP che viene prodotto solo in alcune zone della provincia di Ferrara e di Bologna. Altrettanto apprezzati sono gli asparagi bianchi tra cui quelli di Bassano del Grappa DOP e quelli violetti, i più pregiati provenienti da Albenga.

Poche controindicazioni

La loro azione diuretica non li rende consigliati a coloro che soffrono di cistite in fase acuta, calcoli renali, insufficienza renale e nefrite. Inoltre gli asparagi contengono purine e acido urico (che tuttavia si riducono con la bollitura) e per questo andrebbero evitati in caso di gotta e iperuricemia ovvero presenza nel sangue di concentrazioni elevate di acido urico.

Cottura a vapore

Il modo migliore per cuocere gli asparagi e mantenere inalterate le loro proprietà nutritive è la cottura a vapore. Per prepararli è importante tagliare la parte finale legnosa del gambo (non buttarla!) e sbucciare con un pelapatate il gambo rimasto partendo dal centro verso l’estremità, in modo da togliere anche la parte più fibrosa. Dopo averli sciacquati sotto acqua corrente, se non avete una vaporiera, è possibile farne dei mazzetti legati con spago da cucina, metterli in piedi in una pentola alta, con poca acqua bollente, lasciando che le punte, più tenere, restino fuori dall’acqua e cuociano solo per effetto del vapore. Solitamente sono pronti dopo 10-15 minuti, in base allo spessore.

Quella parte legnosa che si scarta ma non si butta può essere cotta a lungo fino ad intenerirla per poi frullarla, insaporirla e usarla assieme alle patate schiacciate per farne una vellutata, unita a uova e formaggio per farne ottimi flan o aggiunta come purea al risotto per aumentare la cremosità. Degli asparagi non si butta niente, come nel maiale!

E per concludere… fanno bene all’umore! Infatti, soprattutto gli asparagi selvatici sono ricchi di triptofano che è il precursore della serotonina, ormone responsabile del buonumore.

Gatto asparago

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