La Batata rossa originaria dell’America la si può trovare proprio in questo periodo nei mercati degli agricoltori o nei discount. Scarsamente usata nella nostra zona perché conosciuto ha in realtà ricevuto la medaglia d’oro in una classifica dei vegetali più salutari: ricca di fibre, proteine, Vit. A e Vit. C, ferro e calcio. Rispetto alle patate tradizionali ha un indice glicemico minore, quindi particolarmente adatto anche ai diabetici.
Fornisce un complesso mix di sostanze antiossidanti che la rendono un cibo con eccellenti proprietà anti-radicali liberi e anti-aging.
Ha un sapore che assomiglia sia alla patata che alla zucca e si presta a tutte le preparazioni normalmente usate per la patata classica (gnocchi, purea, come contorno a carne e pesce arrosto o bollita) e per la zucca (ripieni, torte, marmellate) . Si può mangiare anche la buccia dove risiedono le maggiori proprietà di questo tubero grazie alla presenza di una sostanza, il Cajapo, che sembra avere effetti benefici sia sulla riduzione del colesterolo sia della glicemia.
Consiglio per l’acquisto: scegliete patate medio piccole perché se troppo grandi l’interno può risultare stopposo.
Io le ho acquistate viola e bianche e le ho cucinate al forno, tagliate a rondelle, con aglio e rosmarino. Il tempo di cottura si aggira sui 20/25 minuti in forno a 180 ° C.
Molto appetitosa !!!
Se hai letto l’articolo che ho pubblicato la settimana scorsa saprai che è fondamentale riconoscere le cause dei tuoi disturbi intestinali per intervenire in modo personalizzato.
Potrà quindi essere necessaria:
nel caso di intolleranza al lattosio o di ipersensibilità al glutine. Eliminando il latte e i formaggi contenenti lattosio nel primo caso e tutti i cereali e prodotti derivati contenenti glutine (frumento, orzo, segale, farro e kamut) sentirai già dalle prime settimane i benefici. Per quanto riguarda il glutine l’eliminazione completa è necessaria per alcuni mesi poi sarà indispensabile un reintegro graduale.
Le fibre presenti nei vegetali rallentano lo svuotamento gastrico, l’assorbimento dei carboidrati, limitando il picco glicemico post prandiale e modulano il senso di sazietà. Le fibre contribuiscono al regolare svuotamento intestinale ma attenzione, se l’intestino è tendenzialmente irritabile sarà bene prediligere radicchio rosso, indivia, carote, zucchine, finocchio crudo e rucola, mela senza buccia, banane, ananas, frutti di bosco in piccole quantità se siamo in presenza di diarrea. Nel caso di stitichezza aumentare l’apporto di fibre anche con prodotti integrali testandone comunque la tolleranza individuale (a volte è proprio l’eccesso di fibre a creare gonfiore e dolore alla pancia!). In alcuni casi risulta particolarmente utile seguire una dieta a basso contenuto di Fodmap (cibi fermentabili).
Occhio alla qualità di ciò che mangiamo. Mangiare in modo sano e genuino significa consumare prevalentemente cibi preparati da sé con materie prime di buona qualità, meglio se biologiche e se si conosce la provenienza. Quando è possibile consumare alimenti “a km 0”. A colazione una fetta di ciambella può sostituire la pastina confezionata, un panino al prosciutto al posto di schiacciatine e snack salati. Un piatto di pasta con un sugo di verdure preparato da noi al posto della piadina o del sandwich preso al volo (quando possibile). Scegliere carne e pesce di buona qualità al posto di hamburger, cordon blue, nugget e tutto ciò che è impanato e prefritto.
Alcuni cibi comuni sono fermentati: lo yogurt, il vino, la birra, le olive in salamoia, l’aceto. Ancora più ricchi di probiotici (batteri buoni) in grado di arrivare nel colon e controbilanciate i batteri pericolosi, sono il Kefir di latte o di acqua e le verdure fermentare come i crauti.
Bere acqua a sufficienza e masticare bene prima di deglutire è fondamentale per il buon funzionamento dell’intestino: la digestione inizia nella bocca! Evitare quindi di ingoiare bocconi in modo vorace oltre a masticare chewing-gum durante il giorno: masticare a ripetizione rischia di scatenare una produzione eccessiva di acidi e conseguenti dolori e gonfiore alla pancia.
Non essere pigro, sarà pigra anche la tua pancia! Una vita sedentaria può causare la mancanza di movimenti peristaltici dell’intestino indispensabili per lo svuotamento e la liberazione dell’aria eventualmente prodotta. Spesso basta camminare per ottenere buoni risultati.
La pancia lo sa! Preoccupazioni ormai croniche sia a casa che al lavoro, sonno leggero che ci impedisce il riposo ristoratore sono i principali nemici del benessere intestinale. Negli ultimi anni i ricercatori hanno raccolto prove convincenti su come i microrganismi residenti nell’intestino influenzino la salute non solo dell’intero organismo ma anche quella mentale. Il nostro secondo cervello, l’intestino, comunica col nostro cervello e viceversa, attraverso uno scambio bidirezionale. Tecniche di respirazione, meditazione, attività fisiche come yoga o tai chi, possono promuovere il sonno e ridurre lo stress.
Il ritornello sarà “PRENDERSI CURA DI Sé STESSI” attraverso l’alimentazione e lo stile di vita e la pancia vi ringrazierà!
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“Ho sempre la pancia gonfia, tanta aria e mi sento scoppiare”
Certo in questo periodo siamo soliti consumare verdure che classicamente producendo gonfiore e meteorismo, le CROCIFERE a cui appartengono cavoli, broccoli, cavolfiori, verze, ecc. Inoltre coi primi freddi risultano particolarmente appetitose le zuppe di legumi e cereali, le vellutate ei minestroni, alimenti ricchi di fibre e con ottimi principi nutrizionali ma che possono dare origine a dolore e gonfiore intestinale.
E se il gonfiore, l’alternanza di stitichezza e diarrea, il dolore addominale erano da una vera e propria infiammazione intestinale? Non dobbiamo sottovalutare questa ipotesi perché l’infiammazione intestinale può aiutare all’instaurarsi di una vasta gamma di disturbi e malattie del nostro organismo.
Per eliminare lo stato di infiammazione è importante conoscere quali sono le cause a livello individuale in modo da correggere adeguatamente la dieta e lo stile di vita.
Possibili cause:
Terapie antibiotiche: l’uso prolungato di antibiotici può avere effetti deleteri sull’ambiente intestinale e provocare stati infiammatori. Gli antibiotici infatti riducono la varietà e l’abbondanza dei batteri intestinali, abbattono le difese naturali e la crescita di agenti patogeni, tra i quali l’Escherichia coli e la Candida.
Terapie farmacologiche : un esempio per tutti, i farmaci usati per il reflusso gastrico riducono l’acidità dello stomaco e in questo modo più batteri possono passare dallo stomaco all’intestino tenue e qui proliferare.
L’assunzione del glutine in soggetti NON celiaci ma comunque sensibile al glutine : l’introduzione di glutine attiva una risposta infiammatoria in quanto il glutine innesca in questi soggetti una risposta autoimmune, con conseguenti disturbi gastrointestinali, anemia o eruzioni cutanee.
Carboidrati da cereali raffinati : pane bianco, pasta bianca, farine OO, dolci preparati con farine raffinate e zucchero bianco. I cereali raffinati, a causa della perdita della parte fibrosa, determinano difficoltà di assorbimento da parte della flora gastrointestinale. Inoltre si genera un ambiente nel quale prosperano i microorganismi pro-infiammatori uno scapito di quelli virtuosi.
Alimenti ultra-trasformati : nei processi di trasformazione industriale dei cibi vengono spesso usati additivi che promuovono l’infiammazione intestinale. Ad esempio le maltodestrine usate come conservante ed addensante, la carbossimetilcellulosa, onnipresente come emulsionante alimentare, il biossido di titanio, usato come sbiancante e molti dolcificanti artificiali stimolano la crescita di batteri infiammatori intestinali.
Stress cronico : L’intestino è il nostro secondo cervello ed è estremamente sensibile allo stress cronico. Lo stress logora lo strato mucoso intestinale permettendo la penetrazione dei batteri. Ne derivano risposte infiammatorie sia localizzate all’intestino che sistemiche.
Vita sedentaria : Uno stile di vita sedentario corrisponde a una maggiore infiltrazione delle molecole infiammatorie nell’intestino. Mentre ritmi controllati di esercizio fisico, camminate, yoga, pilates, corsa leggera, nuoto, stimolano la proliferazione inintestino di batteri benefici.
Disturbi del sonno : sono sufficienti due sole notti di privazione parziale del sonno per indurre i cambiamenti del microbiota intestinale. La salute dell’intestino ne risente quando il ritmo circadiano viene interrotto promuovendo la crescita di batteri infiammatori intestinali.
Conclusioni : Una volta scoperta la causa o le cause concomitanti dell’infiammazione intestinale, sarà più facile intervenire in modo appropriato. La modifica della propria alimentazione permette spesso di migliorare la situazione in breve tempo in quanto la componente nutrizionale riveste un ruolo primario nella cura dell’infiammazione intestinale.
Consiglio quindi di seguire una dieta sana, fatta di cibi veri con l’eliminazione di quelli eccessivamente processati, oltre ad un intervento nutrizionale personalizzato che porterà ad un benessere intestinale garantito.
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