Alimenti rinfrescanti e idratanti

In estate quando il caldo e l’afa non ci danno tregua, assumere alimenti rinfrescanti può essere una soluzione intelligente per mantenersi idratati e freschi. E’ indispensabile mantenere una buona idratazione bevendo almeno 1,5 l di acqua al giorno ma possiamo introdurne maggiori quantità attraverso gli alimenti, soprattutto con la frutta e in particolar modo con la verdura. Questo ci permetterà di avere non solo una buona idratazione ma anche di smorzare la sete e di sentirci freschi più a lungo.

Alcuni alimenti sono doppiamente efficaci nell’idratare il corpo grazie non solo alla presenza di acqua ma anche all’alta percentuale di vitamine e sali minerali presenti.

Eccone alcuni:

pomodoro_pachino_dani_1600x900POMODORI: il contenuto in acqua è pari al 94,5% e se consumati senza sale (i pomodorini ciliegina e pachino sono ottimi anche sconditi) l’effetto diuretico è massimo. Non dimentichiamo il contenuto di vitamina C (200 gr di pomodori coprono il fabbisogno giornaliero) e di licopene, potente antiossidante.

 

 

cetrioli-combattono-la-ritenzione-idrica-e-l-accumulo-di-grassiCETRIOLO: è l’ortaggio col maggior contenuto di acqua, 97,6%. Ottimo alimento rinfrescante e depurativo, ricco di potassio e fosforo. Nel cetriolo è inoltre presente una sostanza importantissima per chi vuole perdere peso: l’acido tartarico che fa si che una parte di carboidrati ingeriti nello stesso pasto, non venga trasformato in grasso, ma venga eliminato dall’organismo attraverso le feci. Ottimo consumato con yogurt e menta.

 

lattuga-iceberg-brasiliana-1LATTUGA ICEBERG: tra tutti i tipi di lattuga è quella che contiene più acqua, il 95,6%. Minimo apporto calorico e ottimo contenuto di fibre e di vitamine, l’insalata iceberg si presta per moltissime ricette, abbinata a formaggi erborinati e uova, ma anche ad altre verdure come pomodori e cipollotti e frutta come l’avocado.

 

 

sedano-benefici-proprietà-ricette-ideeSEDANO: oltre a rinfrescare e a idratare, il sedano neutralizza gli acidi dello stomaco, quindi consigliato spesso per i bruciori di stomaco e il reflusso acido. Ottimi i centrifugati di sedano da consumare con l’aggiunta di cubetti di ghiaccio.

 

 

amazing-awesome-beach-food-Favim.com-3330504COCOMERO: è il frutto estivo per eccellenza. Alto contenuto di acqua, 93 %, aiuta a depurare e disintossicare l’organismo, ha un elevato potere saziante e aiuta a reintegrare i sali minerali persi con la sudorazione. Anche il cocomero è una fonte naturale di licopene.

 

 

 

meloneokMELONE: tra gli alimenti rinfrescanti e forse quello più “versatile”, lo si consuma sia a fine pasto o a merenda sia in abbinamento con secondi piatti come il prosciutto. Si può preparare un ottimo sorbetto frullandolo con lo yogurt e congelandolo per un paio d’ore

 

 

Gli alimenti elencati forniscono elevate quantità di acqua e si prestano a preparazioni prettamente estive. Altri alimenti rinfrescanti ma non proprio di stagione sono l’ananas, il pompelmo, i ravanelli e i finocchi.

 

Ventilatori, docce fredde, aria condizionata, parchi all’ombra… aggiungiamo un alimentazione rinfrescante mirata e ci sentiremo “freschi dentro”!

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Zucchine trombetta e pomodorini

La zucchina trombetta è una variante più soda e asciutta della classica zucchina e si trova sui banchi del mercato nel periodo estivo.
Sono moltissime le varietà di zucchine in commercio e hanno tutte caratteristiche nutrizionali sovrapponibili: sono decisamente ipocaloriche, fornendo dalle 11 alle 20 Kcal per 100 gr. quindi particolarmente adatte in un regime dietetico ipocalorico.
Grazie all’elevato contenuto di fibre le zucchine hanno un basso indice glicemico e sono utili per il buon funzionamento dell’intestino. Le zucchine contengono buone quantità di vitamina A, C e del gruppo B e tra i sali minerali spicca, per l’abbondanza, il potassio che, contrastando l’effetto del sodio, aiuta ad abbassare la pressione sanguigna, inoltre, grazie alla presenza di notevoli quantità di acqua (circa il 94% del peso), hanno un elevata azione diuretica.

Tra i vari modi in cui mi piace cucinarle, spesso le preparo in umido con pomodorini, basilico e peperoncino.

Ecco la mia ricetta:

Una zucchina trombetta media

100 gr di pomodorini

Mezza cipollina

Un cucchiaio di olio extra vergine di oliva

Qualche foglia di basilico fresco

Sale e peperoncino (a piacere)

Faccio appassire la cipollina tritata nel cucchiaio d’olio e appena inizia a soffriggere abbasso la temperatura con un po’ d’acqua. Aggiungo le zucchine tagliate a tocchetti, lascio insaporire qualche minuto, col coperchio, e infine i pomodorini tagliati, un pizzico di sale e il peperoncino.

Lascio cuocere 15 minuti, mescolando spesso. Le zucchine trombetta rimarranno sode e grazie alla presenza del sugo dei pomodorini non sarà necessario aggiungere acqua.

A termine cottura insaporisco col basilico fresco.

Il risultato è un ottimo piatto, leggero e gustoso, ottimo sia appena cotto che freddo.

 

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Lo stress fa ingrassare

La diffusione dello stress ha assunto dimensioni quasi epidemiche , la stessa parola “stress” è diventata banale, ben poche persone possono dire di non essere sotto stress, e la causa va individuata nella tipologia di vita che ci siamo creati nel mondo moderno. Purtroppo si tende a sminuire questo problema proprio perché così diffuso che lo si ritiene ormai intrinseco alla natura dell’uomo. Le ripercussioni dello stress cronico sulle persone è evidente e la ricerca ci porta ad affermare con certezza che lo stress rappresenta uno tra i principali fattori responsabili di moltissime patologie, da quelle cardiocircolatorie a quelle oncologiche.

Esiste anche una strettissima correlazione, per tanto tempo trascurata, tra stress cronico e sovrappeso e le cause possono essere sia di carattere organico che psicologico.

Cause organiche:

Lo stress cronico crea un aumento di un ormone chiamato CORTISOLO, in sostanza la versione endogena (cioè prodotta dal nostro corpo) dei cortisonici. Chi ha dovuto assumere cortisone per curare determinate patologie, ha notato, tra gli effetti collaterali, un aumento di peso e un aumento del gonfiore. Lo stesso avviene nel nostro corpo quando alti livelli di cortisolo rimangono nel nostro corpo a causa dello stress cronico.

Il cortisolo tende ad alzare la glicemia e di conseguenza stimola una maggiore secrezione di insulina, ormone indispensabile per la vita ma che se prodotto in eccesso facilita l’accumulo di grasso.

I livelli cronicamente alti di cortisolo creano una degradazione della massa muscolare e siccome il metabolismo di base dipende principalmente dalla quantità di muscolo presente nel nostro corpo, meno massa muscolare avremo più facile sarà l’accumulo di grasso.

 

Cause psicologiche:

Chi è costantemente stressato finisce spesso col mangiare di più sia perché lo stress in termini evolutivi ci porta d’ istinto a mangiare quello che troviamo per la paura atavica della mancanza di cibo, sia perché in condizioni di stress siamo distratti da altri pensieri e non siamo pienamente consapevoli di quello che mangiamo.

Inoltre il cibo può avere un aspetto calmante nei confronti dell’agitazione che lo stress produce. Usare il cibo in modo inconsapevole e consolatorio, ci porta ad allontanarci dalla reale percezione della fame e della sazietà ed inevitabilmente ad aumentare di peso.

 

Ecco quindi spiegati i motivi per cui quando ci approcciamo ad un percorso destinato alla perdita di peso dobbiamo valutare il cambiamento delle abitudini alimentari, l’incremento dell’attività fisica e soprattutto considerare con particolare attenzione come viene gestito lo stress.

Mi capita spesso di incontrare persone convinte di non riuscire a ridurre lo stress in quanto individuano la causa del loro stress sempre in fattori esterni spesso non modificabili (il lavoro, la famiglia, lo studio) quando in realtà, se i fattori esterni non li possiamo controllare, abbiamo la possibilità di intervenire e di cambiare le nostre interpretazioni e le nostre risposte a ciò che ci succede.

Facili tecniche di rilassamento possono essere sufficienti, prendiamoci qualche secondo di pausa più volte nella giornata, con gli occhi chiusi facciamo qualche respiro profondo mantenendo nella mente un immagine positiva e ripetendo una frase rasserenante. Possiamo farlo da seduti o da coricati, tenendo una mano sulla pancia e facendo respiri profondi, cercando di mantenere più lunga l’espirazione.

Questa semplice pratica ci permetterà, come uno scoglio, di interrompere l’onda continua dello stress e di godere di una vita più serena.

 

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La sindrome di Google

La sindrome di Google esiste davvero? Certo che no! Ma esiste un uso smodato dei motori di ricerca per trovare informazioni relative al proprio stato di salute che porta spesso ad una tale preoccupazione, da sfociare in una percezione di reale patologia.  Circa il 60% degli utenti di Internet cerca informazioni sulla salute nella rete e quando queste informazioni sono formulate in modo sensazionalistico gli utenti tendono a farsi prendere dal panico anziché cercare spiegazioni razionali ai propri disturbi.

Si parla di “cybercondria”,  termine che indica ciò che succede quando a seguito di disturbi generici, si cercano su Google i propri sintomi e li si identifica con una malattia, sentendosi addirittura veramente ammalati. Questa paura colpisce soprattutto chi non sopporta l’indecisione della diagnosi e sfocia nel cosiddetto effetto nocebo (contrario dell’effetto placebo): a seguito di aspettative negative compaiono proprio i disturbi temuti, ci si può quindi ammalare anche semplicemente a causa della propria preoccupazione, entrando in un circolo vizioso in cui paure e disturbi si rafforzano a vicenda.

Tra le paure più diffuse c’è quella che alcuni cibi facciano male. Molti sono convinti di essere INTOLLERANTI ad alcuni alimenti solo in base a informazioni ottenute inserendo nei motori di ricerca “dolori addominali”. C’è da notare che proprio per le intolleranze i sintomi sono così generici che chiunque ci si può riconoscere: brontolii di pancia, spossatezza e meteorismo sono sintomi che anche le persone sane possono accusare. Ecco che allora compare sulla tavola il nostro peggioro nemico: il grano e in particolar modo il glutine in esso contenuto. Alcuni studi hanno provato che la paura del glutine è sufficiente a provocare disturbi reali. D’altra parte, una dieta priva di glutine, in assenza di una diagnosi accurata, oltre ad essere inutile, può creare carenze di oligoelementi e vitamine.

dieta-900x909Ricordate le diete per dimagrire che circolavano in rete un po’ di tempo fa basare sulle intolleranze alimentari? Erano diete ad esclusione, spesso così rigide e restrittive che molti non resistevano a lungo e dopo un dimagrimento iniziale si assisteva non solo al recupero del peso perso ma anche al consolidarsi della convinzione che quegli alimenti facessero veramente ingrassare, creando circoli viziosi con alternanza di restrizioni e abbuffate. L’aumento di peso in realtà era dovuto allo stress causato all’organismo dall’eccessiva restrizione e alla successiva introduzione di una quantità di alimenti superiore al fabbisogno.

In conclusione: evitiamo di affidarci al Dottor Google ma rivolgiamoci a professionisti seri in carne ed ossa sia per problemi di salute che per migliorare la nostra alimentazione.

 

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