Sono arrivati gli asparagi

Tra gli ortaggi primaverili più attesi ci sono gli asparagi, che si possono infatti gustare freschi solo per un periodo limitato dell’anno. La parte che noi mangiamo è il germoglio che sbuca dalla terra esclusivamente tra aprile e i primi di giugno.

Indicati per tutti coloro che desiderano mangiare verdure di stagione ricche di sostanze nutritive e a basso contenuto calorico, gli asparagi apportano 24 Cal ogni 100 g poiché sono costituiti per il 92% di acqua.

Oltre ad essere ricchi di fibre, sali minerali, vitamina C, acido folico e a favorire la diuresi, sono soprattutto buoni. I più conosciuti e amati sono gli asparagi verdi tra cui l’asparago di Altedo IGP che viene prodotto solo in alcune zone della provincia di Ferrara e di Bologna. Altrettanto apprezzati sono gli asparagi bianchi tra cui quelli di Bassano del Grappa DOP e quelli violetti, i più pregiati provenienti da Albenga.

Poche controindicazioni

La loro azione diuretica non li rende consigliati a coloro che soffrono di cistite in fase acuta, calcoli renali, insufficienza renale e nefrite. Inoltre gli asparagi contengono purine e acido urico (che tuttavia si riducono con la bollitura) e per questo andrebbero evitati in caso di gotta e iperuricemia ovvero presenza nel sangue di concentrazioni elevate di acido urico.

Cottura a vapore

Il modo migliore per cuocere gli asparagi e mantenere inalterate le loro proprietà nutritive è la cottura a vapore. Per prepararli è importante tagliare la parte finale legnosa del gambo (non buttarla!) e sbucciare con un pelapatate il gambo rimasto partendo dal centro verso l’estremità, in modo da togliere anche la parte più fibrosa. Dopo averli sciacquati sotto acqua corrente, se non avete una vaporiera, è possibile farne dei mazzetti legati con spago da cucina, metterli in piedi in una pentola alta, con poca acqua bollente, lasciando che le punte, più tenere, restino fuori dall’acqua e cuociano solo per effetto del vapore. Solitamente sono pronti dopo 10-15 minuti, in base allo spessore.

Quella parte legnosa che si scarta ma non si butta può essere cotta a lungo fino ad intenerirla per poi frullarla, insaporirla e usarla assieme alle patate schiacciate per farne una vellutata, unita a uova e formaggio per farne ottimi flan o aggiunta come purea al risotto per aumentare la cremosità. Degli asparagi non si butta niente, come nel maiale!

E per concludere… fanno bene all’umore! Infatti, soprattutto gli asparagi selvatici sono ricchi di triptofano che è il precursore della serotonina, ormone responsabile del buonumore.

Gatto asparago

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