Fuori c’è freddo, mangio di più

E’ arrivato il Generale Inverno e il nostro corpo, che per certi aspetti è rimasto lo stesso di qualche centinaia di migliaia di anni fa, potrebbe richiedere più cibo. Non solo nella preistoria ma fino a qualche decina di anni fa, quando le case erano mal riscaldate e i lavori si svolgevano prevalentemente al freddo, ascoltare quel segnale di “fame aggiuntiva” e rispondere positivamente alla richiesta di cibo era essenziale per la sopravvivenza. Oggi le case sono ben riscaldate, ci spostiamo in macchina per andare al supermercato, ovviamente riscaldato e anche gli ambienti lavorativi sono per lo più confortevoli.

Tessuto adiposo isolante

NON abbiamo quindi bisogno di aggiungere uno strato di grasso isolante per mantenere caldi i nostri organi interni.

La cosa cambia spalando la neve per due ore al freddo e al gelo (non ce n’è ancora abbastanza…), sarete infatti giustificati se il vostro corpo vi richiederà una cioccolata calda coi biscotti e due panini alle 5 di pomeriggio. Anche il tremolio causato dal freddo ci fa bruciare più calorie, quindi se si resta al freddo per parecchio tempo è necessario introdurre calorie aggiuntive per far funzionare la fornace interna.

Ma se siete rimasti al calduccio, dietro alla finestra a guardare chi spala la neve, tutt’al più vi potrete concedere una buona tisana calda.

Schemi di sopravvivenza

Com’è possibile superare questi schemi mentali legati alla sopravvivenza ormai inutili per la maggior parte di noi? Come possiamo zittire quella vocina interna che ci dice “Fuori c’è freddo, mangia di più”?

Ascoltare la saggezza del corpo

Ascoltando attentamente la saggezza del corpo. Ripensate a cosa vi succede quando siete ammalati o semplicemente indisposti e davanti al frigorifero, alla dispensa o a una tavola imbandita riuscite a mangiare solo quello che il vostro corpo vi chiede. Purtroppo oggigiorno siamo spesso distratti nel momento in cui scegliamo cosa mangiare o ancor peggio, condizionati da mode, da diete, da informazioni che non tengono conto delle reali richieste organiche.

Fermiamoci allora un attimo e chiediamo al nostro corpo di cosa ha veramente bisogno per fare al meglio il proprio lavoro, alleniamoci ad ascoltare il corpo facendo attenzione a ciò che succede dentro di noi.

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